Il Beltramelli, uno dei tre linaroli satirizzati, fra le molte sue balordaggini si mise in capo la smania di essere poeta. Scrisse prima in lirico per la Malanotte celebre cantante, e quasi contemporaneamente pubblicò contro l'autore una satiretta che non aveva ne capo ne coda. Per non lasciare impunita l'offesa mi credetti in obbligo di rispondergli epilogando prima le varie ingiurie di cui venni caricato.
So stà un pezzo titubante
Se dovesse entrar in gara
Co l'anonimo zelante
Che me trova pien de tara,
Che s'à fato prima in lirico
Altamente cogionar
E che adesso in ton satirico
Vien la vespa a stuzzegar,
Che me chiama sior Durando
In origine fachin 1
Che no vol che al mio comando
Gabia un strazzo de zechin 2
Che me leva fin la gloria
D'esser nato da un banchier,
Che me publica per boria
In Bologna boteghier,
Che scanando qualche verso
Per contar tropo sui dei,
Me fà un capo de converso
Col negozio dei penei, 3