Pagina:Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano.djvu/177

Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.
SECOLO XIX.


Francesco Gritti, Antonio Lamberti, Pietro Buratti oggidì seggono meritamente Principi nel Parnaso Veneziano. Si accusa non senza cagione il primo d'avere ne' suoi leggiadrissimi versi cacciati con troppa intemperanza motti e spiriti francesi, e non si tengono gli altri due salvi dalla taccia d'introdurre troppo frequenti italianismi nelle poesie loro. Io credo che poco dannoso sia l'arbitrio de' secondi, perchè quando i popolareschi linguaggi serbano tenacemente le voci loro proprie più graziose, più espressive, più dolci, non è poi gran male che altre se ne introducano di significanti e gentili, sempre però che provengano dalla corretta lingua comune, e da

Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Serie_degli_scritti_impressi_in_dialetto_veneziano.djvu/177&oldid=77223"