Sul significato ed onore che teneva il rosmarino nel Medio Evo, devo alla vasta coltura del carissimo cugino prof. Emilio Barbarani, le seguenti ricerche:
«Rosmarinus ― pianta, che tra altro, ha virtù di muovere amore negli animi».
(erbario del 900).
«Simboleggia amore nascosto, e di esso servesi spesso il demonio per accendere fiamme di impuro fuoco nei giovani cuori».
(erbario del 1000).
«Le sue foglie sono utili in medicina e vi fu chi con esso guarì mali d'amore negli animi. I gentili lo facevano sacro a Venere».
(erbario del 1200).
(Le Clair ― saggio sui bestiarî ed erbarî).
«Tra le piante che più erano care ai giovani cavalieri ed alle dame, erano il basilico e il ramerino ― e spesso si usava per foglioline o ramoscelli d'esso, di significare che li portava amore e chiedeva».
(Redi ― lettere).
«Anche il nostro Alamanni fa del ramerino miglior lode che d'ogni altra pianta nominata nel 5 della sua coltura; lo dice verde, e vivo e fiorito. I Greci chiamavanlo libanotis che vale, albero del profumo e dell'olezzo puro».
(Redi ― lettere).
«Rosmarino e basilico furono nel trecento e nel quattrocento sinonimi in parecchi dialetti nostri, come si può vedere nella poesia popolare e in alcuni di quelli che la imitarono in arte quali A. Poliziano e Lorenzo de' Medici».
(G. Grassi ― Saggio sui sinonimi).