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A GIACOMO PIAMONTE




Nella lieta occasione delle tue nozze colla signora Paolina Gei permetti alla mia antica amicizia di offrirti queste poesie inedite, le quali, se interrompono la serie delle pubblicazioni storiche di occasione, concernono non di meno un argomento non privo d'interesse, e ricordano tre bei nomi di Veneziani.

Da un manoscritto della libreria Correr che s'intitola «Composizioni uscite sui teatri, commedie e poeti, nell'anno 1754 in Venezia» la gentilezza dell'illustre amico mio, cavaliere e dottore Vincenzo Lazari, direttore di quella patria Raccolta, mi permise di trar copia delle tre poesie che ora vedon la luce, e delle quali egli amò di curare la stampa, nella mira di conformarne la ortografia alla pronunzia del nostro dialetto. Altre poesie di minor conto, e sullo stesso argomento, contengonsi nel manoscritto; m'attenni però alla pubblicazione di queste, ch'esprimono il giudizio di due illustri contemporanei sulla commedia «il Filosofo inglese» di Carlo Goldoni.

Questo insigne nostro poeta in altre congiunture sostenne lotte ben più acerbe, e con uguale fortuna le superò; ma questa, che pertrattano le poesie che t'offro, è una palestra corsa da ingegni

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