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Da una raccolta di varie cose dal Cicogna stampate abbiamo scelto le poche qui inserite senza per questo togliere il merito reale a quelle che furono da noi ommesse.

Gentile nei suoi dettati, e brioso, sarà sempre a desiderarsi ch'egli continui a rendersi caro alle muse, onde avere un posto distinto fra i poeti vernacoli.

Giuseppe Cumano vide i natali in Feltre, dove esercitò con distinzione, e con onoratezza, l'avvocatura, e dove morì. Dai molti manoscritti, che il co. Giovanni Zannetteli ha potuto favorirci, quelli abbiam scelto, che ci parvero i migliori. Scrisse non poco il Cumano, e, comecchè scrittore di molto spirito, è a dolersi che non siasi occupato in dettare cose di maggior rilievo per accrescere lustro al parnaso veneziano.

Lazzaro Crusola, o da Curzola. Da un opuscoletto senza data in 8.° intitolato; Frotole nuove de Lazzaro da Curzola, venne tratta quella qui inscrita alla pag. 11. Il lettore non immagini di trovar la poesia delle scuole; i canti popolari, dice il Gamba, non sono che la espressione di naturali sentimenti, che non tralasciano per questo di essere oggetto di studio e di osservazione.

È il Foscarini un autore assai benemerito del patrio dialetto; che scrisse molto, e scrive tuttora; i suoi sonetti, al qual genere, piucchè ad altro, sembra inclinato, sono piacevoli, cospersi qua e là di sali, onde si tengono in pregio.

Benedetto Giovanelli scrisse più cose in lingua italiana, di quello sia nel dialetto veneziano, epperciò si dovette limitare a dar luogo in questa raccolta al buono, che scelse il Gamba pella sua collezione.

Dopo la raccolta delle di lui opere pubblicate in Venezia nel 1761 a cura di G. Batt. Pasquali, il libraio Zatta ne fece la ristampa adorna di figure, e dietro la nuova distribuzione dei componimenti suggeritagli dall'autore da Parigi. Fu questa la ventesima edizione data in luce, e ne vennero in seguito altre non poche fatte con economia, con eleganza, ed anche con lusso.

«Alle commedie in dialetto veneziano scritte dal Goldoni devesi quella più universale intelligenza, in cui questo dialetto è venuto in Italia. Dipingendo l'autore in tale linguaggio carezzevole le scene più vere, seppe produrre una illusione drammatica così, che sembra di essere presenti a quei suoi dialoghi familiari, a quelle sue

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