Dai rovinassi del campanil/Prefazione
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Indice:Luigi Cappello - Dai rovinassi del campanil, 1905.pdf |
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Il mio caro amico e poeta Luigi Cappello mi ha incaricato di presentarlo a Lei.
La mia doverosa modestia mi fa dubitare, che Ella mi risponda: ch'am fassa un po 'l piasì d'fesse presente bele chiel.
Diffatti il giovane pubblico, a cui, trentatrè anni or sono, mi presentavo coi versi di un altro poeta veneto (che fu il mio compianto fratello di cuore Antonio Galateo) in molta parte è scomparso anche lui, od è incanutito e si è appartato al pari di me con la migliore aria d'lassme stè.
Se ce ne rimane in circolazione una particella, a cui pervenga questo libriccino, volontieri le dico: — Ho il piacere e l'onore di presentarle l'autore signor Luigi Cappello. Quantunque porti un cognome molto rinomato nella storia veneta, è un semplice e bravo travet ferroviario, nè scioperato nè ostruzionista, e senza pretese di grande carriera. Come si vede anche dalle sue poesie, è stato un buon figliuolo ed è un buon padre di famiglia. Ha molta facilità e felicità di verseggiatura dialettale, senza fare mai il brodo troppo lungo. È affettuosamente, argutamente, delicatamente attento, curioso ed anche ritroso. Sa unire la pittura viva dell'interno e dell'esterno all'ottimo sentimento. Tra gli altri connotati, gli riconobbi molte note di spirito e di cuore. Soprattutto per le note del cuore gli ho voluto e gli voglio tanto bene.
Suo Dev.mo
Giovanni Faldella
Saluggia 10 Marzo 1905.