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el mio cuor - el mio coresin
i mii oci - oci del mio cuor! - luse dei mii oci!
sangue mio
le mie mèole (il mio midollo)
la mia spienza1
care le mie vergogne
el mio ànzolo - el mio anzoleto - anzoleto de Dio2
el mio San Zuanin3

  1. Milza.
  2. È più adoperato comunemente nel senso di bambino morto. «Lo vèdelo dotor, el mio povero anzoleto!» m'esclamava una madre additandomi il suo morticino. «L'è andà via tuta la note coi so anzoleti» narravami un'altra fra i singhiozzi, per dirmi ch'avea delirato, ch'era stato l'intera notte tra gli angioletti suoi compagni, presentendo, povera donna, che se ne sarebbe ito ben presto in paradiso. E la meningite ve lo mandò difatti il giorno appresso. — (Leggi anche la nota seguente).
  3. San Zuanin dicono il bambino subito dopo battezzato alludendo a S. Giovanni; di qua anzi el compare de San Zuane, ch'è il compare di battesimo. Potrebbe altresì riferirsi ai bambini vestiti da piccoli S. Giovanni (San Zuanini) un tempo in grand'uso nelle solenni processioni del Corpus Domini, dove venivano mandati seminudi, coperti in parte con pelli d'agnello, e conducenti per mano un agnellino fornito di nastri celesti. Talvolta i San Giovannini, essendo d'età tenerissima, erano portati in braccio, ed anche allora colla mano destra tenevano legato l'agnello mediante una cordicella, e nella sinistra una crocetta: al collo ed alle braccia gioielli, perle, collane, e sulla testa un'aureola a mo' dei Santi. L'uso in seguito divenne abuso, se prestiam fede al seguente Decreto (17 luglio 1607) del Guardian Grande della Scuola di S. Rocco che puoi leggere nella erudita Illustrazione che scrisse di detta Scuola l'egregio nostro Ab. Nicoletti (Venezia tip. Visentini 1885): «Sapendo il sig. Guardian Grande che il giorno del Corpus Domini vien fatta una spesa di duc. 60 per far alcuni Angioli che entrano in Processione della nostra Scuola, i quali non solo vengono fatti come antiquitus si osservava da fanciulli e da fanciulle, ma da figliuole mature et per le quali si sono anco introdotti diversi mangiari con disordini ed altri sconcerti, e perchè anche dalle altre grandi scuole furono levati. L'anderà parte che mette il Magn. Mis. Pietro Bon nostro onorevole G. G. che sia del tutto levato il far Angioli, come prima si faceva nella solennità del Corpo di Cristo e questo per levar molti inconvenienti che potria succeder et anco per sparagnar altre spese che si fanno superfluamente. — Di sì 23 - di no 3 — fu presa.» Dopo tal epoca se i San Giovannini non sparirono affatto, divennero però assai più rari; tanto è vero che la Giustina Renier Michiel, quando descrive quest'imponentissima processione (Origine delle Feste Veneziane Venezia tip. Alvisopoli 1817 - 1827) non ne fa il più piccolo accenno. Furono poi assolutamente proibiti dal Sinodo Diocesano Veneto del 1866, essendosi ritenuto peccasse di scandalo lo spettacolo di que' bambini più o meno nudi: ma ne vedi taluno anche adesso nelle processioni che in tal ricorrenza vengono fatte in Cannaregio, all'Angelo Raffaele e a Castello. —
    Ora, tornando a noi, crediamo più probabile che col San Zuanin detto dalla madre al bambino ella si riferisca al compare a ingrazionirselo sempre più; perchè quel benedetto compare de S. Zuane se ha fatto le cose a modo «apena avisà che la sposa ga partorìo, el gavarà mandà una strica de carne, un polastro e do vovi su un cestelo... gavarà pagà lu la comare levatrice, la tosa che porta la creatura in ciesa, quela che porta l'arzentarìa, e i do nonzoli.... po a l'ora del rinfresco, dandoghe la man a la partoriente, el gavarà sporto el regalo per ela e per la creatura: a ela diese, dodese e anca quindese lire, e per la creatura, se la xe 'na putela un bel per de recini, e se el xe un putelo un per de veroni (recini da putei), o se de no, un granelo de diamante per meterlo a la recia dreta... e po dopo vien la crèsima e se el xe un putelo, sta cresima la fa el santolo e se la xe 'na putela so mugier... e qua regai da novo... e cussì el compare no la termina più»... (V. Bernoni. Tradizioni popolari veneziane)» Ma c'è poi anche questo per giunta: che è comune sentir dire, riferendosi appunto alle processioni surricordate: «el mio bambin l'ha fato da anzoleto in Canaregio», mentre «l'ha fato da San Zuanin» non l'ho udito mai.
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