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Caro quel susin1
caro sto pometo - el mio pomo lazariol
la mia fragoleta
la mia sòrbola
la mia naranzeta - la mia naranzeta sugosa
caro quel mussolin2
cara quela farfala
benedeto! ma vardèlo se nol par un calalin!3
cara sta mia formìgola - la mia formigheta4
caro sto polesin
caro sto colombin
cara sta masaneta5
- ↑ Qui comincia una lunga serie di diminutivi o vezzeggiativi che son più ch'altro, deliziosi paragoni con frutta, fiori, insetti, trastulli e tutto il diavolo che tu vuoi. Eccolo per esempio una piccola prugna (susin); e poi una mela, una fragola ecc. ecc. ecc.
- ↑ Moscerino.
- ↑ Oh non ti par di vederla la buona mamma, che ha or ora finito di vestire con eleganza il suo tesoro, e se lo guarda con intima compiacenza, e dice a tutti: Guardatelo, guardatelo, se non sembra un bel farfallino bianco (calalin)!
- ↑ «No mete al mondo Dio 'na formigheta — se nol ghe manda la so fregoleta.» dice il proverbio ma il male si è che il popolano confortato da tal idea, ne mette al mondo anche troppi. Questa osservazione muoveva un giorno a un povero barcaiuolo carico di figliuoli e di debiti; e lui: «Cossa vorla, signor? Sotto le coverte, no ghe xe miseria!» E a Firenze dicono che «la è la carrozza del poero». Tanti saluti a casa, caro Malthus. — Del resto formigola l'ho udito dire da una madre alla sua bambina, che tutto ciò che vedeva per terra raccattava e consegnava alla sua mamma.
- ↑ È la femmina del granchio marino (granzo).