E forse chi sa? dalla spiegazione di semplici e brevi strofe tolte dal volgo, potrebbe anche il dotto lettore cavar maggior frutto che non crede! Una frase, un proverbio, un'apostrofe, che paiono bene spesso vuote di senso, sono per la loro applicazione, pel remoto loro simbolo, di non poco rilievo; chè il volgo nella sua ignoranza sovente è filosofo, e maestro molto più utile di tanti, che balestrano dalle cattedre l'eloquenza, o spargono volumi d'opere che costano sudori ad essi... e a chi le studia.
Mirano altresì questi canti ad un altro desiderabile scopo; quello cioè, se non di rendere il popolo più morale, almeno di sbandire dalla memoria, e quindi dalla bocca detta gente quelle disoneste e stonate cantilene, onde abbiamo nauseati e frastornati tutto giorno gli orecchi. Ed oh! se il modesto autore di queste udisse una notte dal suo tranquillo letticciuolo ripetersene taluna in sulla via, che bei sogni per esso! che notte fortunata!
Degna di considerazione è dunque l'idea dalla quale siamo spronati a pubblicare codesto libro: e se è vero che nel giudizio che si dà