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UNA SUPLICA A LA “BEPI„ 1


Cara Verdi, semo al verde...
E cussì gnente se perde
               A far sta suplica!
Anzi semo d'opinion
Che sta nostra inspirazion
               La sia bonissima
E la fazza quel'efeto...
Che spetemo da un tocheto...,
               Ma sempre inutile!
Semo otantadò poeti
Tuti quanti, povareti,
               Al mondo incogniti...,

  1. Nel 1894 la Filarmonica Società Veneziana Giuseppe Verdi bandì il suo primo Concorso poetico-musicale per la tradizionale Festa del Redentore del successivo anno 1895. Oltre i premi stabiliti per la migliore musica, ve n'erano tre, da Lire 20, 40 e 60, e relativi Diplomi per le poesie più meritevoli.
    Parecchi degli interessati, desiderosi di conoscere l'esito del Concorso, del quale veramente si tardò molto a darne la partecipazione, pregarono l'autore di scrivere in proposito alla Bepi, ossia alla Giuseppe Verdi, e gli uscì dalla penna questa Suplica che vide la luce nel giornale umoristico veneziano Sior Tonin Bonagrazia dell'11 Agosto 1895.
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