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1.°
Nel cor de la contrada
divota a San Zuane,1
le done su la porta
4le fabrica le scatole...
Tra i fùmeghi del sòlfaro2
e un spessegàr3 de mane,
sbalsa fora dai fònteghi4
8canti, ridade e batole...5
I fulminanti67 i va
ciocando par çità...!
- ↑ San Giovanni così detto in valle, per le soprastanti colline di San Zeno in monte, San Felice, San Pietro, è una contrada popolare di Veronetta. Le vie che portano alla sua chiesa hanno un simpatico aspetto antico con numerosi avanzi di cospicui edifici romanici ed ogivali — Vedonsi resti di costruzioni gotiche (N. 22) e cinquecentesche (N. 27-28). Salendo il Borgo Tascherio, nella muraglia che ricinge il frutteto delle monache di Santa Chiara, si riconoscono vestigia di fabbricati importanti del Medio Evo, che il Moscardo credette appartenenti a dimore di duchi longobardi.
(Verona — S. Marco Spaventi — Civelli). - ↑ fùmeghi del solfaro: i vapori dello zolfo
- ↑ spessegàr: muovere in fretta
- ↑ fònteghi: fondaci
- ↑ batole: chiacchere
- ↑ fulminanti: zolfanelli di legno
- ↑ Non molti anni or sono vi erano fiorenti numerose fabbriche di zolfanelli di legno, che davano modesto lavoro alla contrada. Si leggono ancora parole di vecchie ditte sulle porte.