Il Teatro Romano fu eretto ne’primi secoli dell’E. V., antecedente alla costruzione dell’Arena. Due monumentali ponti: il Pons Marmoreus (della pietra) conduceva all’entrata occidentale; il Pons Postumius, detto anche ponte Emilio (caduto per innondazioni nel 1153), univa la parte orientale del Teatro alla strada ch’oggi chiamasi di Sottoriva. Costruito sulla sinistra dell’Adige, a ridosso del Campidoglio (ora Castel S. Pietro) era, secondo una iscrizione, sorto in onore di Ottavia sorella di Augusto. Scosso da terremoti, andò man mano in ruina; si devono i restauri, incominciati nel 1884, all’archeologo Andrea Monga, lasciando intatta la chiesetta dei S.S. Libera e Siro. Il Comune col concorso dello Stato, della Provincia e d altri Enti proseguì gli scavi; alcuni lavori furono fatti recentemente ridonando buona parte delle ruine al pristino stato.
1373-75 per opera di Cansignorio per gli architetti Jacopo di Gozo e Giovanni da Ferrara; l’atto eroico del Rubele fu pur celebrato da G. A. Bürger nella sua ballata «Das Lied vom Braven Mann».
Berto Barbarani canta la storia nel suo bel vernacolo:
«Lago de Garda da la ’recia fina
Che te senti tremar le vele al vento
E i limonari quando che i se inchina
Zo da la riva a farte complimento,
L’é-to vista scapar quela regina
Ch’i avea impresonado a tradimento? —