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Termineremo questa nostra Raccolta degli scrittori dialettali veronesi coi versi di un altro poeta vernácolo, Domenico Pittarini, morto poverissimo nella lontana America, presso la colonia italiana « El Trébol », il quale — mandando dall’Argentina un volumetto de’ suoi versi agli amici — vi scriveva in fronte:


                         Va là, povaro libro desgrassià,
                         Che te licensio col me nome ’n fassa;
                         Se qualchedun t’insulta e te strapassa,
                         Di’ che fiolo te sì de to papà:
                         Ma tuto só; no de bastarda rassa;
                         E che i te açeta come ’l t’à stampà.


LA TOR DE PIASSA
(Torre dei Lamberti)
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