Enrico Toti ― L’eroe di Roma
A ti primo de i primi 1
L'era un soldado co na gamba sola;
L’è morto con tre bale qua nel peto,
L’è morto là sul Carso maledeto....
L’è storia vera, e la me par ’na fola!
Senza dir gnente, senza ’na parola;
L’à roto la consegna e alegro e s-ceto
A l’assalto l’è andà col so moscheto,
Co la stampela in man..., col canto ’n gola.
Davanti a tuti, co le piume al vento,
Do volte l’è cascà ferito a tera,
Do volte l’è tornà in piè contento;
Fin che ’na bala g'à cambiado siera....
E l’è morto cossì; ma senza un sigo,
Butando la stampela sul nemigo!
Beppino Peruzzi
Monteforte d’Alpone (Verona).
- ↑ Rammentiamo tutti chi sia l'eroe bersagliere romano gloriosamente perito il 6 agosto 1916. Enrico Toti a 26 anni travolto alla Stazione di Segni da una macchina (egli era un robusto ferroviere) si fratturò la gamba sinistra, che gli fu amputata. Vigoroso come sempre, non potendo prestar servizio, volle compiere il giro del mondo in bicicletta. All'entrata dell’ltalia in guerra, volle essere fra i primi combattenti. Tanto insistette e supplicò che, trovandosi già in trincea, fu iscritto nell'esercito regolare. Primo al fuoco, più volte ferito, un'ultima fatale palla nemica, gli stroncò la vita; nell'atto di morire lanciò la stampella in faccia all’Austriaco. baciando il piumetto di bersagliere con stoicismo degno di quell'anima altamente italiana.
Il Maestro può, fatto leggere agli alunni il sonetto in vernacolo, trarne argomento d’un tema da svolgersi per iscritto nella Scuola.
