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lordimento. Rientrato appena in me stesso, non tardai un momento a mandare al Diavolo l'Astrologo, la mia buon fortuna, l'Acqua Alta, e il Poeta, a cui per altro chieggo umilmente perdono di quel mio pazzo trasporto.

Io me ne stessi fitto in casa per tre o quattro giorni di seguito con un viso da spaventare una Tigre. Finalmente il Tempo, molto miglior Medico Fisico di Boherave, giunse a sedare l'interno tumulto e a rasserenarmi lo spirito. E non è mica piccolo sbalzo per un povero Galantuomo quello di essere costretto ad abbandonare le sue Maitresses i suoi petits soupès, i suoi brillanti, il suo Abate per istringersi al seno una delle più miserabili e deformi Creature, che siensi mai lasciate veder sulle Scene!

Feci sapere all'Autore di questa famosa Commedia la bella sorte che aveva io avuto di ritrovarla dopo aver corso il pericolo di fiaccarmi per sua cagione l'osso del collo: Egli mi fece rispondere, che persuaso che io sapessi a quanti usi è buona la carta, me ne faceva un presente. Questa risposta che io ho mitigata per il rispetto dovuto al Publico, mi parve, forse più che per se non era piccante: ed io e per una spezie di vendetta, e perchè metterei sotto il Torchio tutte le carte scritte che mi vengono alle mani, non eccettuate quelle che scrivo io medesimo, risolsi stamparla ed assistere all'Edizione in persona.

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