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Ora siccom'egli è costume della maggior parte degli Editori di proteggere dalla Critica per quanto fanno, le Opere che presentano al Pubblico, io so che dovrei almeno procurare con ogni possibile sforzo di moderare la cattiva impressione che ha lasciata di se questa veramente cattiva Commedia. Ma poichè appunto tale la trovo io non m'ho ne il coraggio, nè il talento, che pure sono alla moda, di dire o di scrivere diversamente da quel che ne sento. Avrei per altro voluto poter fare dell' Acqua Alta una spezie di Capo d'Opera sul gusto di quello del celebre Matanasio; ma oltrecchè io manco affatto di erudizione per arricchirla di lunghi e gravi commenti, la faccenda sarebbe per avventura riescita dispendiosa e lunghetta di troppo: e se una breve Canzone ha fatto nascere un libro in ottavo, questa Commedia, che non è breve, se non per chi ha il dono felice di seppellire nel sonno la noja, sarebbesi per lo meno in tre grossi volumi in foglio cambiata.

Ma sentiamo, poichè la buona fede lo vuole, ciò che ha saputo dirne a chi ne lo richiese in difesa di questa Commedia l'Autore medesimo.

I. Ch'egli l'ha composta in meno di quindici giorni.

Ma se io chiedessi con tutto il rispetto all'Autore, chi vi ha obbligato a impiegar così male i vostri quindici giorni; il Valentuomo

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