interessante adorna più di spirito e di novità, e procurarvi quindi un partito animato dal piacere e dall'ammirazione che rendono inutili gli sforzi di qualunque Attore, a cui non va a sangue la parte, e può achetare il bisbiglio? Perchè impiegar così male i vostri quindici giorni? Io m'immagino che sarete a quest'ora convinto, ch'è meglio non far nulla che far male.
IV. Ch'è più facile dire che una tale Commedia è cattiva di quello che fare una cattiva Commedia.
In verità queste non sono difese. Pure: chi non sa fare un cattivo Sonetto perd'egli per questo il diritto di chiamar sciocchi e cattivi i Sonetti del Cavalier A..... B..... del Conte C..... D..... dell'Abate F..... G..... che sono pure riconosciuti per tali da quanti avend'occhj e senso comune hanno anche avuta l'eroica pazienza di leggerli?
V. Che anche al Goldoni è qualche volta arrivato lo stesso, e forse di peggio.
Fate voi pure cento e più Commedie delle quali venti sieno quasi interamente buone, cinquanta tollerabili, e trenta cattive, che noi sapremo condonnarvi queste in grazia di quelle: Ma che? Se daremo retta all'Autore, chi sa ch'egli non abbia pure la debolezza di pretendere che la sua Commedia non è poi tanto cattiva quanto la si vuol far credere: che i caratteri (e che novità di caratteri!) son sostenuti dal principio fino alla