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ATTO SECONDO.
SCENA PRIMA.
Sala col Pergolo in casa de Sior Nadal.


Nadal, poi Giulio.

Nad. OImè! Ò recuperà le formagele!
     I Fiascheti xe in salvo.
Giu. Giulio Cesare
     Disse appunto lo stesso allora quanto
     Dopo un lungo contrasto illesi e salvi
     Trasse alla fine i Commentarj a riva.
Nad. Mo bravo, sior Dotor.
Giu. Eh bagatelle!
     Illustrissimo, io so cose maggiori.
Nad. Eh per un servitor ghe ne savè
     Un pocheto anca tropo! Come mai
     Aveu tanto imparà?
Giu. La di Lei casa
     È per me un’Accademia di dottrine.
     Perchè quasi ogni giorno quella parte
     Di tempo che occupata vien dagli altri
     Nel pranzo e nella cena, quasi tutta
     Mi resta in libertà. Mangiano gli altri;
     Cibano il corpo; io pascolo la mente.
Nad. Mo no disnè vù, sior?
Giu. Io seguo in tuto
     L’esempio del Padron.

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