Pagina:La Guera, Attilio Turco 1918.djvu/7

Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.

un così consapevole silenzio, con tale una devozione all'Idea da partecipare nella loro umile modestia di grandezza sovrumana; sacrifici compiuti, nel mistero di un abituro o di una coscienza e che il mondo non saprà mai, per il diritto, per la civiltà, per il bene; ecco che cosa ci fa vedere o travedere in queste sue ultime rime il nostro concittadino.

Non è ciò più che basti perchè il libro deva essere bene accolto e benedetto l'autore? E saranno; perocchè a chi l’ascolti con benigno cuore, questa suonerà come una delle voci più buone, che siano salite dall'anima al cielo della patria in questo triennio di passione e di gloria.

E. BARBARANI.


Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:La_Guera,_Attilio_Turco_1918.djvu/7&oldid=77231"