Pagina:La regata de Venezia (1845).djvu/63

Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.

(21) Magnar el remo — spinger la prora della seconda barchetta addosso al remo della prima, per impedirle la libera azione e così poterla avanzar ci cammino.

(22) Meter a dezun — privare di qualche cosa; e in questo caso far perdere il premio.

(23) Meter in compromesso — metter in ballo.

(24) Dar una grignada — alzare colla pala del remo, sempre fermo però sul morso della forcola, un lato della barchetta di quel Regatante ch'è dappresso, e che cerca di molestare.

(25) Questo istruttivo discorso è contenuto nelle Scene VII dell'Atto secondo, e VI dell'Atto quarto della Commedia di Alessandro Zanchi, che porta per titolo La Regata di Venezia, stampata in questa città nel 1825.

(26) Quegli che presiedeva alla mossa de' Regatanti allo sparo del cannone dava il segnale preciso della loro partenza alzando all'uopo un fazzoletto bianco.

(27) Le donne vogavano anch'esse in Regata con battelli a due remi, ed avevano la mossa non come gli altri Regatanti presso all'accennata Motta di Sant'Antonio, ma solamente dal punto della Dogana poco distante dalla Chiesa della Salute.

(28) Da circa mezo secolo. — Infatti, per non aumentare di troppo le strofe di questa poesia con semplice cognomi di Regatanti premiati, e per fare menzione di quelli unicamente di fresca data, la maggior parte dei quali presentemente vive, e tutti poi dagli abitanti di questa Città possono essere conosciuti, ed almeno ricordati, l'Autore si è riferito soltanto alle Regate e Corse ch'ebbero luogo in Venezia dall'anno 1797 a tutto l'anno 1844.

Di queste Regate e Corse l'Autore medesimo si è dispensato di stampare l'Elenco che si era procurato, dappoichè reputò di fare cosa più grata al pubblico consegnando invece a' torchii il lavoro che il suo gentile amico Emmanuele Antonio Cicogna, eruditissimo delle cose patrie, gli ha mandato a questo soggetto con illustrazioni degne della sua dottrina, e colla seguente Lettera, che lo stesso poeta, per modestia, non voleva fare di pubblica ragione; ma cui dovette rassegnarsi, tale essendo il desiderio del chiarissimo Scrittore, ed il consiglio di amici sicuramente imparziali e sinceri.

Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:La_regata_de_Venezia_(1845).djvu/63&oldid=63062"