Pagina:Le Ciàcole de Bepi, Roma 1908.pdf/55

Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.


«Me ne compiaso, salo!
     Mo bravo io verità!
     Ancuo la gà cantà
                    Megio de un galo!

«Ch'el diga a vose franca
     Che mi l'esaudirò.
     Bravo sentimo un po';
                    Cossa ghe manca?
«L'arte xe bela e bona,
     Ma induse in tentazion
     E mette in relazion
                    Con qualche dona;

«Ma spero caro mio,
     Che la rispeterà
     La santa castità
                    Che piase a Dio.

«E zerto ch'ela pregia
     Sta noblle virtù,
     Lo benedisso lu
                    Con la famegia.

«Ghè dono un agnus dei
     Novo per la muger
     E el busto de San Pier
                    Per i putei!»

Sorrise e poi mi diede
     La sua benedizion,
     Volse il settentrion
                    E se ne andiede.

Così finì l'udienza
     Con quel discorso, che
     Diretto proprio a me...
                    Basta: pazienza!

Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Le_Ciàcole_de_Bepi,_Roma_1908.pdf/55&oldid=75635"