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natura e l'incanto del metro. Non era egli del parere di quelli, che obbliata la musica della parola, trovano la poesia quantunque volta si parli all'immaginazione od al cuore; e perciò mostrandosi alquanto indulgente con una nazione, alla quale non venne accordato un linguaggio sempre degno dei numi, nol seppe essere con sè stesso, e con la lingua eminentemente poetica con cui vestiva le produzioni straniere.

Nè meno gloriosa fu la lotta ch'egli sostenne quando si accinse a tradurre la Pulcella d'Orleans di Voltaire; se però tradusse chi, ritenuto il titolo dell'argomento, lo disegnò, il colorì, lo condusse a seconda del proprio gusto. Noi portiamo opinione che potesse dispensarsi dall'imitare un poema, che, a detta di un illustre Scrittore, considéré seulement sous les rapports de l'art, est ancore une espèce de monstre en épopée comme en morale.1 Ma s'egli è vero, che a torto prese il partito di rivaleggiare con quel modello, e se del pari è certissimo, che i suoi versi non

  1. La Harpe, Licée Vol. 8.
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