preferenza a taluna che l'Autore riputava forse men degna della stampa1. E in vero non tutte sono del medesimo conio, nè le nostre lodi intendono di estendersi a tutte. Ve n'ha di quelle che sono una pretta imitazione di Fedro, o di la Fontaine; alcune che pajon nate in momento di languore; altre cui non arride sempre quel vero che a detta di Boileau:
Il doit regner par tout, et même dans la fable2;
queste declinano dalla loro semplicità per tenere il linguaggio della satira grave ed austera, e quelle riescono alquanto prolisse per voler assumere abbigliamenti non suoi. È però certo, che la moderazione non è sempre compagna della ricchezza, e che in tanta folla d'idee, di cui era signore, non sempre poteva escludere le meno dicevoli all'argomento. Simili difetti tuttavia non s'incontran così, che troppo