Tuto el publico la vede
In proscenio a san Moisè
Far pazie che no se crede
Co presenti no se xè.
I riguardi la calpesta,
La se tien sta porca in bon,
La vien fora co la testa,
La xè tuta in convulsion.
Guai se a caso la cantante
Fissa i ochi in qualche ogeto,
La deventa una bacante,
La se sbrega el fazzoleto,
E po dopo la se modera,
La se mostra più serena,
E par zà che meza estatica
Dal piacer la se la mena
In che tempi mai vivemo?
Cossa manca a sta putana?
Che in quel palco la vedemo
A cavarse la pavana.
1 L'ebrea Treves eontro la quale è stata scritta la presente satira, fu fornita dalla natura d'una Clitoride così lunga, che gli serve di membro. La di lei lusuria per le Donne è una cosa nota a tutta la Città come lo sono i suoi amori colle donne nominate in seguito.
2 Tutte queste disgrazie esistevano realmente quando il Poeta scriveva.
3 La Coen.
4 La Basi comica.
5 La Canonici cui facevano la corte contemporaneamente Beltramelli e Grondoni.