Pagina:Poesie e satire di Pietro Buratti veneziano.pdf/76

Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.
NOTA preliminare alle Barbareidi.

Il nobiluomo Almorò Barbero, è il il soggetto delle due satire seguenti. Nella prima il poeta si propone di fare il suo ritratto nel momento ch'egli era innamorato di bella donna, cui faceva inutilmente la corte. L'eccessive stravaganze della sua lusuria sono autorizzate da testimoni oculari. Con tali svantaggi personali egli ebbe il coraggio di sacrificarsi più volte alla galanteria come risulta dalla satira seconda, dove il Poeta lo rappresenta sotto le mani di un certo Basilj celebre chirurgo Milanese, che lo persuade alla dolorosa operazione d'estrarsi vari denti guasti e di rimetterli posticci. Vi è innoltre il caso comico del bubone che si fece strappare prima della sua maturazione onde secondare il capriccio d'altra bella donna.

Barbareide prima


Nobil omo Almorò no ve inquietè
     Se chi taser non pol la verità
     Da quel tantin de cota che savè
     Voria vedere presto liberà
Amor no gà rason, vù replichè
     Amor ne la so rede m'à chiapà.
     Bravo Almorò, che almanco confessè
     Che a inamorarve un'aseno se stà.
E per provarve, che no digo mal,
     Se in casa no gavessi un spechio bon
     Eco el vostro ritrato al natural.
El muso no xe afato da cogion,
     Ma come ogn'omo gà de un'anemal
     Co el se esamina ben le proporzion
                              Del Congo o del Giapon

Traesto fora da Wikipèdia - L'ençiclopedia łìbara e cołaboradiva in łéngua Vèneta "https://vec.wikisource.org/w/index.php?title=Pagina:Poesie_e_satire_di_Pietro_Buratti_veneziano.pdf/76&oldid=58288"