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per i singolari suoi meriti l'Arcivescovado di Corfù, e a maggiori gradi sarebbe salito se avesse potuto godere di lunga vita. Non sappiamo se sia mai stato ad amministrare la sua Chiesa, ma ci resta una Lettera scrittagli per congratulazione da Giambattista Leoni suo amico,1 da cui apparisce, che la dignità ecclesiastica poco dovea essere confacente al suo umore: Non mi posso intieramente accomodare (gli scriveva il Leoni) nel vedervi con questo obbligo tanto repugnante alla natura e alla libertà del vostro vivacissimo ingegno. La dignità è bella, desiderabile, l'avete avuta con condizioni onorevolissime, e ne vengono in conseguenza, per quello che s'è conosciuto, ne' patroni mille argomenti di sperante nobilissime; tuttavia io, che pur so tutto quello che è Corte, e quello che si voglia dire

  1. Lettere Familiari. Ven. Gio. Battista Ciotti, 1592 in 4.to. pag. 2. La Lettera porta la data 3 maggio 1583.
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