vidi soltanto quella dì Torino, della quale la Marciana conserva due esemplari. È un volumetto in ottavo piccolo di 36 carte, a due colonne, con questo titolo: Opera quale con-|tiene le Dieci Tavole de prover-|bi, Sententie, Detti, et modi di parlare che hoggi da tutt'ho-|mo nel comun parlare d'I-|talia si usano: Molto utili | et nei a tutti quel-|li gentili Spi-|riti, che | di copioso et orna-|tamente ragiona-|re procacciano, M.D.XXXV. — In fine ; Stampate in Tu|-rino per Martino Cravotto, et soi compagni, la instantia de Jacobino Dolce alias Cunì, nel anno M.D.XXXV. a di 30 de Avosto. — Nel verso della prima carta sono le due ottave che il Gotti ristampò (nella lettera che serve di prefazione alla Aggiunta ai Proverbi Toscani, 1855) togliendole dalla edizione romana del 36. Nella carta seconda si legge:
« Ali Lettori. Ragionevole cossa è, gientil lettori, che le cose quanto sono più degne tanto più sieno appreciate. Per il che considerando noi di quanto honore et utile siano le infrascritte Tavole delli prozie verbii et sententie agli animi virtuosi; e pensato il disagio che sarebbe a chi volesse farsi familiar de sopradetti Proverbii et sententie, a portarli in Tavole come prima erano impressi; per satisfar a li inamorati delle virtù (non senza nostro grande fastidio) quelle grande Tavole in questa piccola forma, seguente de l'ordine di l'alfabeto (come potrai vedere) abbiamo tradotte e ristampate, togliendo tutti li proverbii et sententie per littera A, B, C, D etc. Tanto della prima, quanto della seconda et terza in sino alla decima, distintamente però, a ciò che dalla politeza invitati, in leggier questi detti sentenziosi, con li quali il vostro parlar arrichir potete, gli animi vostri più si dilettino; possendo sopra di voi a modo d' un familiare officio agiatamente portarlo. Valete.»
I proverbi veneti contenuti in queste Tavole sono