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con la bellissima lingua dell'Arno. Di così libera sentenza fu l'immortale Cesarotti, e lo furono tant'altri, i quali togliendosi spesso a studj più severi, fecero leggiadramente canora la lira Viniziana, fra quali il comune consentimento accorda il primato a Francesco Gritti, a Pier Burati, e ad Antonio Lamberti, tutti e tre fatti ricchi della debita gloria per questo grazioso modo di comporre. Io vorrei essere uno di loro, perchè allora i miei versi vincendo la guerra del tempo e dell'invidia, farebbero eterna la memoria dell'alta estimazione che