Pagina:Raccolta poesie veneziane dell'autore dei Capricci poetici nello stesso dialetto 2.djvu/122

Sta pagina la xe stà trascrita, ma la gà ancora da vegner rileta.

Mai immaginandose
     La mia parona,
     Che ghe sia in camara
     Co mi quel sior,
     Fora la capita
     Vestia alla bona,
     Oh dio che diavolo!
     Oh dio che orror!
La resta attonita,
     La tramortisse,
     Quel sior se spasema,
     L'è natural,
     Mi za m'incotego,
     Questo sparisse,
     Che scena tragica!
     Original.
A un urto subito
     De campanello,
     Lesbina in camara
     Ecco che vien,
     Povara diavola
     A qual martello
     Sotto mie viscere
     Star te convien,