Pagina:Raccolta poesie veneziane dell'autore dei Capricci poetici nello stesso dialetto 2.djvu/126

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Podè pensarvelo
     Cossa l'ha dito,
     La bella in collera
     Contro de mi!...
     La va cambiandome
     Ancuo in delito,
     Quello che merito
     Za giera un dì.
In preda a un perfido
     Destin contrario,
     No son più prencipe
     No son monsiù,
     Splendidi titoli,
     Che d'ordinario
     A nu se prodiga...
     Se vol de più?

Cussì l'istoria soa dolente conta
     Un papagà, de lengua alquanto pronta,
     Che se spiega in maniera
     De torse troppo via dalla so sfera.
     Perchè donne graziose
     Galanti spiritose
     Tegnir pericoloso un testimonio,