Pagina:Raccolta poesie veneziane dell'autore dei Capricci poetici nello stesso dialetto 2.djvu/80

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Ah campagna, ah campagna, e fin a quando
     Dovarò sospirarte inutilmente!
     Tugurio mio dove cazzadi in bando
     Vorrave eternamente
     Mille pensieri tristi, e mille affanni,
     Che un Nestore me fa nei più fresc'anni!...
Vegnuo paron d'un rustego abituro
     Calar vorave subito sipario,
     E messo tranquilissimo al sicuro
     Da chi me xe contrario,
     Dirave al mondo cittadin addio,
     Per mi la me commedia ho za finio.
Ma mi parlo, mi pianzo, e me frastorno,
     E tante smorfie inutili le fazzo
     Davanti a Giove che no bada un corno,
     Che gode el mio imbarazzo
     Anzi mentre le invoco a mi pietoso
     El me fa un muso da esator sforzoso.