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Bronzo o Brondo. Ola di bronzo ad uso di cucinare le carni. Proverbio: Pensa e ripensa, in fondo l'allegrezza sta nel brondo. Vale a dire: la contentezza, la pace sta in quelle famiglie che hanno da mangiare. Questa voce non è quasi più intesa specialmente in città, ove questo arnese fu soppiantato in cucina dal rame stagnato, dal ferro fuso, ec. Ciò nulla ostante gli acconciatori di simili vasi di metallo diverso si fanno conoscere gridando per le strade tre parole ignote, o quasi, oggidì: Conza lavisi e brondi. Ne parla il Boerio con diversa pronuncia, e tace il proverbio.

Brosema. Rugiada congelata. I Veneziani la dicono Brosa. — Tre broseme fa una piova; tre piove fa una brentana.

Bretone. Nome di un luogo suburbano. È conghiettura appoggiata a buoni indizj, che il dio Brotonte, notissimo in Aquileja, fosse adorato fra noi.

Bruna. Corrotto. Zendal de bruna nel Testamento Proto vale abito di corrotto. Trovansi sparsi nel Territorio dei luoghi detti Campobrun e Canteinbrun, e sono nomi che indicano che quei siti producevano quanto era d'uopo a pagare qualche pio funebre suffragio.

Brusar la peste. Dicesi a quel falò che fanno ardere i fanciulli il giorno della festa di san Rocco, in memoria delle suppellettili che si abbruciavano dei morti al tempo della pestilenza. Il choléra ha rinovato in sul serio a' nostri tempi una costumanza, la quale non serviva più che di gioco.

Brusato. Noto questa voce, che ricorda il nostro brusà per l'anno antico, in cui sussisteva la pronunsia dell's pel c: Anno 1264. Unus campus terrae aratoriae in castello Brusato. (Maccà, Tomo VIII. pag. 130. 136.)

Burci (La stradella dei) ha perduto il suo nome prima di quella delle barche, benchè dinoti un luogo della stazione delle navi in Vicenza dopo che il fiume non soffrì di alzarle più fino alla suddetta contrada (vedi Barche). Fu chiusa la via dei Burci al principio di questo secolo. Esse presentemente si fermano al porto.

Butar. Il Boerio non registra un omo butà là, cioè fatto alla carlona. In antico valeva rovesciare. — In una carta dell'anno 1341 trovo: butar el bonoo stato di un paese.

Buso per zero, o sia centinajo od anche decina, è una espressione tutta propria dei mercati di animali, portataci dai popoli pastori dei Sette-Comuni, che hanno una loro particolare foggia di conteggiare con questa cifra, che, secondo il valore, trinciano d'una o più linee, e così costituiscono il cerchio di uno o più busi.

Buzzarossa. Interjezione di meraviglia, dice Boerio, che ne ignora l'etimologia, Vicentina del tutto, ossia dei Sette-Comuni. Putzen Rossen; via, bestia.

C

Cadalò, ossia casa di Allodio (vedi Alò). Cadalò presso noi è luogo di Longare. Muratori lo trovò usato per nome d'uomo all'anno 800 (vedi Dissertazione quinta).

Cagno. Termine contadinesco di ammirazione, che vale cagione. Vale anche duro, difficile. Le noci cagne sono quelle, il cui guscio è conglutinato al mandorlo.

Calamano. Specie di pomo che si cuoce, e forse viene da Roma. I fruttajuoli gridano: Calamani Romani.

Calcanta. Voce perdutasi, ed era epiteto di via. A Vicenza vedesi ricordata nel Testamento Proto. I Summarioni la pongono in Magrè.

Calcara. Significa il luogo in cui si torrefanno i sassi per ridurli in calce. Molti luoghi del Vicentino si chiamano da essa, e così in Italia, come avverte il Toselli. Fra i nostri io noterò Calcarola, perchè si trova all'anno 1190, come dice il Macca, Tom. V. pag. 331.

Caliverna. Fitta nebbia che oscura l'aria. Manca al Boerio. Il Piemontese ha Galaverna.

Camaleonti. Nome di una società che si radunava in luogo opportuno, co-

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