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Togo. Tufo, ossia quella marna che fa dalle meteore o dalla vegetazione alterata (vedi Marzari, Viaggio intorno al Rodano, pag. 12).

Tombino. Lo stesso che Botte.

Torizza. Vacca sterile, e per similitudine dicesi anche alle femine di altri animali che sono nello stesso caso. Tauras vaccas steriles appellabant antiqui, quae non magis pariunt, quam Tauri. — Thuras le chiamavano gli Etruschi, come dai Dotti leggesi nella Iscrizione della gran lapide Etrusca rinvenuta in Perugia l'anno 1822 (vedi Giovanelli Rezj, pag. 90).

Tovagietta. Piccola tovaglia, ossia quel drappo bianco, con cui le donne di seconda sfera si coprono il capo fino a mezzo il corpo: graziosissimo vestito e dignitoso; forse è l'antico peplo. Va perdendosi in città, o perchè lo vuole la moda, o pel destino odierno di tutte le costumanze patrie. Le fanciulle che portano questo vestito si dicono le Tovagiette, e sono le Scuffiarette di Venezia, le Madamine di Milano.

Trar. In senso di tuonare. Proverbio meteorologico: Quando trà verso Ferrara, strenzi l'orto, e slarga l'ara; quando trà verso Bassan, tolerrata corrige originale su el sacco, e va per pan. Questi sono preludj del contadino allorchè per la prima volta tuona in primavera; cioè se l'elettrico mostra di pendere al Sud, ov'è Ferrara, predicesi l'asciutto, favorevole al frumento, dannoso alle frutta degli orti; se al Settentrione, ov'è Bassano, predicesi molto umido, poco favorevole alla maturazione delle biade.

Trodi o Trozzi. Sentieruzzi inospiti. Tabacco da trodi o da trozzi, cioè tabacco di contrabbando.

Turchini. Nome dei membri della Compagnia o Fraglia di S. Maria della Misericordia, che esisteva in Vicenza fino dal 1270, e che il popolo, forse dal colore dell'abito che portavano, chiamò così finchè durarono. Sulla fronte della loro Scuola una vasta e conservatissima pittura, e di buon pennello, che avea l'arte di spiccar bella dall'alto, ove sotto la tettoja colorivasi, ce ne conservò il ritratto fino all'anno 1854. Essi erano rappresentati in ginocchio, parte succedentisi in lunga processione, e parte appollajati sotto il manto della Madonna. Furono barbaramente depennati, senza necessità, dalla riforma, cui, nello stesso stile di prima, fu assoggettata l'architettura di quella parete. È tanto più a dolersi la perdita di quella pittura, in quanto che era l'unica che restasse a Vicenza rappresentante un modo di espressione votiva adottato in tutto il Veneto, e del quale i pittori Vicentini o ne furono gl'inventori, o sono i più antichi che si conoscano tra quelli che lo praticarono.

U

Ujare. Vuotare.

V

Valanzana. Coperta di lana pel letto. Nella Dissertazione XXV. del Muratori, pag. 303, leggo che negli Statuti Benedettini di Linguadoca del 1226 trovasi scritto: Illas vestes, quae vulgo Balendrava vocat. A chi sono ignote le permutazioni tra il b e il v?

Valle. Infinite testimonianze provano che questa voce significava aqua corrente. In antico dicevasi Gual, e probabilmente venne fra noi il nome di Guà ad altre aque, ed in tutta l'Italia la voce Guado al punto ove si passano le aque.

Vedelle. Il rifiuto del riso.

Ventà. Tronco d'albero non buono al lavoro, perchè tarlato, od avente altro difetto cagionatogli dallo alternare del secco e dell'umido.

Verla. Frutto simile alla ciriegia, ma poco gustoso.

Vernise. Lividura.

Verso. Molte frasi Italiane e Venete particolarmente si formano, servendosi di questa voce in proposito di regola, convenienza, ec.; ma nessuna è più insolita, benchè più vicina all'originale significato, di quella in cui l'usano i con-

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