Gualdo Giuseppe di Vincenzo Brogliano detto. — Tradusse un’Ode di Orazio in lingua rustica (vedi Poesie di Menon, Begotto e Magagnò).
Gualdo Giuseppe di Emilio Brogliano detto. — Morì nel 1640. Liber Carminum agrestium sub nomine Ceccon Scapuzzò, quo Franciscum Capoccium amicum suum familiarem designat. Non so se esista. — Rasonamento de Grigolo e Pendise in le nozze del Cav. Zambattista Gualdo e della signora Susanna Locatello, scritto da Ceccon Scapuzzò. Vicensa presso Francesco Grossi 1624, in 4.
Angelico Gabriele. — Michelangelo Angelico il vecchio, Priore del Collegio dei Medici, celebre autore di un Trattato sulla triaca, Michelangelo Angelico il giovine, poeta Cesareo a Vienna, e questi, di cui quì tratto, allegrarono per più di un secolo il Parnaso vernacolo dei Vicentini. Le poesie di Gabriele furono raccolte nel libro intitolato: La Musa Salbega de Tubiolo dei Gielichi contain Visentin, ouve se vè in lengua rustega Sonagiti, Tavie, Capituoli, Canzon, Smaregali e Prose, e an Herculiane. (L’Erculiana era un componimento in lode di Ercole patrono dell’Academia Olimpica.) Libro cominciato nel 1643. La Censura del secolo XVIII. non ne permise la stampa. Questo libro contiene trecento e sessanta composizioni, fra le quali le più osservabili sono: il Dialogo detto La Polenta, e cento e dodici Stanze sopra la virtù di cento e dieci erbe; cosa che dicono dotta e preziosa.
Pisan Zanmomolo. — Canzone in lingua Pavana pel Dottorato di Scipion Porto. Padova, Pasquali, 1677.
Pavanello Michele. — Dottissimo prete del secolo XVIII., il quale non solo scrisse poesie rustiche per monacazioni, matrimonj, ec., ma tradusse per esercizio letterario e pose alle stampe poesie classiche Greche in lingua Pavana.
Berlendis Francesco. — Giocondissimo prete, le cui poesie suonano ancora sul labro di chi si diverte delle facezie del secolo XVIII. Furono raccolte nel 1788 dal Rossi di Vicenza. Si desideravano in questa Raccolta li suoi versi più allegri, perchè decenti agli occhi anche severi, se non severissimi.
Bonaguro Carlo. — La Talia descatigià dai Fransuosi. Vizenza, Rossi, 1799, sotto l’anagramma di Bugonaro Tosaro da Sandrigo.
Alverà Andrea. — Distinto Medico, mancato dopo il 1844 in troppo giovine età, per lasciare compiute le vaste imprese che meditava a pro degli studj patrj. Conosco di suo le seguenti Opere: Lettara de Andrea Alverà de Vizenza, direta al so caro amigo e compatriota Antonio Goldin, su la maniera de scrivare el dialetto Visentin, e per determinare totalmente la vera pronunzia. Vizenza, Parise, 1828. Dopo aver dato la regola della pronunzia e della ortografia Vicentina, confronta anche alcune radicali del Vicentino con lo Spagnuolo. — Canti popolari tradizionali Vicentini, colla loro musica originaria a forte-piano. Vi-