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l'anno 1804, nullamanco di cinquecento Sonetti aveva composti per lodare le trecce della sua Nina. E questo è fare ben più di un Giusto de' Conti che tanti ne scrisse per la Bella mano della sua innamorata. L'Ab. Pier Antonio Meneghelli, cui dobbiamo la scelta e la pubblicazione de' soli cento surriferiti, prega nella sua Prefazione il lettore ad andar soddisfatto de' soli cento, perchè, scrive, ho dovesto far forza a cavar da le man de l'autore anca sti pochi. E dobbiamo essergli grati delle sue cure, mentre possono considerarsi fra le più gentili e le più elette poesie ch'abbia il nostro Dialetto.

23. Pastò, Lodovico, El Vin Friularo de Bagnoli. Terza Edizione. Padova, 1801. In 8.vo.

Lodovico Pastò nacque in Venezia nel 1746. Esercitò la Medicina per quattro Anni nello Spedale di S. Spirito in Roma, indi in Padova, e da ultimo a Bagnoli di Conselve nel Padovano, dove finì di vivere nell'anno 1806.

Questo suo celebre Ditirambo, ch'è uno de' Componimenti ne' quali più brilano le ricchezze del Dialetto veneziano, è nella presente edizione accompagnato dal Bacco in Toscana del Redi. V'ha inoltre Il Bacco in mare, lodevole opera

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