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AL LETTORE


Finalmente ho determinato di presentarti, o Lettore, due dozzine di Odi di Orazio, da me recate, come vedi, in altrettante libere traduzioni nel nostro veneziano dialetto. Alcuni miei amici, all'incominciamento di questa geniale fatica, cui diedi mano unicamente per recare un po' di sollievo al mio spirito, pur troppo oppresso da significantissima perdita sofferta, vollero ascoltarne taluna, ed ebbero la bontà di dirmi assai grate cose, eccitandomi anche a proseguire il lavoro. Di due quindi le Odi vennero sei, di sei, dodici, finchè giunsero a ventiquattro. In seguito fui da essi pure stimolato a non volerle lasciare per

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