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buon grado la offerta; ed ecco le Odi a te dinanzi stampate. Pensai di aggiugnervi alcune noterelle nello stesso dialetto, in fatto di mitologìa o di storia, a rischiararne alcuna, alleviando, a chi ne ha mestieri, la briga di andar in traccia d'altre spiegazioni. Niente mi sono trattenuto sulle bellezze del notissimo Lirico, nato diciotto secoli fa. Se n'è già detto abbastanza, e chi volesse saperne, troverà bene di che saziarsi nelle innumerevoli traduzioni italiane, non preterendo peraltro, a mio parere, quella del marchese Gargallo, le cui note, oltre al merito singolare di un'eccellente traduzione, porgono, a vero dire, un cumulo di osservazioni, estese con somma intelligenza di causa e con dottissima penna.

Io conosco benissimo che l'opera mia sarebbe fuor di dubbio di gran lunga meglio riuscita dalla maestra mano del sig. Buratti; ma

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