in 8; di Venezia, de Farri, 1561, in 8. Stanno pure nella sopraccitata raccolta di Opere diverse di Andrea Calmo; Trevigi, Zanetti, 1600, in 8.
Sono quattro allegre Egloghe, o a meglio dire quattro giocose Farse nelle quali diverse persone parlano in varj Dialetti. Non sono in terza rima sdrucciola composte, come appajono dall'andare che ad ogni tre versi fa l'Autore a capo, ma in verso sciolto, e possono dirsi un primo tentativo della pastorale drammatica; sicchè non a torto l'Allacci le registrò nella sua Drammaturgìa. Oltre al Dialetto veneziano havvi il rustico padovano, il bergamasco, e l'italiano corrotto da' Dalmatini.
Andrea Calmo fu autore eziandio delle Commedie che ora si registreranno, e delle quali era talvolta recitatore sì perfetto e mirabile che in una lettera scrittagli da Girolamo Parabosco nel Carnovale del 1548, in cui si congratula degli applausi che riceveva, si dice: Le genti montando le mura del loco dove sete, rompendo porte e passando canali, e d'alto smontando, si pongono a periglio di mille morti per poter solamente godere una sol ora la dolcezza delle vostre parole.