Un certo amigo un dì m'hà domandà

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QUANTO SIA UTILE LA PUTTANA.


SONETTO


Un certo amigo un dì m'hà domandà
    Per cosa la puttana è instituìa,
    Se utile per l'Omo questa sìa,
    4E se de questa ghè necessità.

Perchè sta cosa el m'abbia ricercà,
    No vel sò dire a santi, e tacca-vìa,
    Solo dirò, che sempre 'l chiaverìa,
    8S'anca 'l savesse, che la xe impestà;

E per questo el gà genio de saver,
    E da mi 'l stà aspettando l'opinion
    11Per chiavar co più gusto, e più piaser.

Mi son sicuro de no parer bon
    A descriver adesso el mio pensier,
    E molti me dirà, che son baron.
                        15Una disertazion

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Non ostante voi far per sta persona,
    Che vedo, che gà genio andar in Mona;
                        18E dirò, che la Dona,

Che 'l mestier de puttana hà scomenzà,
    Da tutti quanti la sarà stimà,
                        21Perchè la gà pensà

Piu meggio assae de certe gran cogione,
    Che no se farìa mai romper le Mone.
                        24Xe stà creà le Done

A posta co quel buso nella panza
    Per tior drento dei Cazzi in abbondanza,
                        27Come, che vuol l'usanza,

E come vuol la legge de Natura,
    Ch'ordena tiorlo drento, finchè 'l dura.
                        30La xe sicura,

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Che la Donna hà da farse schiavazzar,
    Perchè al Mondo la xe per generar;
                        33Questa no gà da star

Colla so Mona tutto 'l dì serrada,
    Perchè la sarìa troppa baronada;
                        36Cussì la gà pensada

Quella, che prima hà gustà l'Oselo,
    L'hà dito, questo xe un boccon del Cielo;
                        39Un gusto cussì belo

Nol s'hà mai da lassar in abbandon,
    Nè la Donna hà da star in t'un canton;
                        42E se qualche baron;

Ovvero qualche bestia buzarada
    Disesse, che la Donna maridada
                        45Solo hà d'esser chiavada,

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El sarìa un rovinar tutte le Done,
    Che no vuol star de bando colle Mone.
                        48Zà queste è cose bone,

Sicchè chi hà bù giudizio hà scomenzà,
    E molte sul so esempio hà seguità,
                        51E gnente le hà pensà,

Ch'i le tratta da Donne de mal far
    Quelli, che no sà cosa sia chiavar,
                        54O farselo menar,

Che zà quelle persone, che hà cervello,
    Sa, che la Mona è fatta per l'Osello,
                        57Che questo è un gusto bello,

E un gusto necessario a ogni persona,
    Perchè l'Omo hà bisogno della Mona.
                        60Senza de sta matrona

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No se puol mai star ben, ne dì, ne notte;
    E solo fà de manco le marmotte,
                        63Che no gà idea de potte,

Ma i Omeni, che pensa, e che gà testa,
    Quando, che i puol chiavar, i fà gran festa;
                        66Se pò dopo ghe resta

Qualche segno ai so Cazzi strepitosi
    No importa, no i farà più i morbinosi,
                        69Nè più tanto i furiosi,

Ma quando, ch'i sarà pò risana
    A cercar delle Donne i anderà
                        72Co più velocità,

E per dar do sborae buzaradone
    Da quelle i anderà, che dà le Mone,
                        75E guai per ste persone,

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Se al Mondo no ghe fusse le puttane
    Utili tanto alle passioni umane,
                        78Che i zorni, e settimane

Le tien tutta la zente in allegrìa,
    Dal despiaser i se desperarìa,
                        81Una malinconìa

Ghe saltarìa addosso a sti gramazzi
    Per no saver, dove puzar i Cazzi,
                        84I farìa gran strapazzi,

Perchè l'Osello gh'anderave in pezzi,
    Nè gnente gioverave aver dei bezzi;
                        87Cussì mille strambezzi

Dei Omeni affamai se vederìa
    A segno tal, che matti i parerìa.
                        90Gran mal, che nascerìa,

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Le maridae vegnarìa tiolte suso,
    Quantunque le gavesse brutto muso;
                        93Paron più de quel buso

No sarave 'l Marìo, nè el prottetor,
    Nè i baderave al punto dell'onor;
                        96Sarave un gran dolor

A veder a chiavar pò so Mugier,
    Che del Marìo xe l'unico pensier;
                        99No i baderìa al dover

Nè d'amicizia, o pur de parentella,
    Ma i ghe lo metterìa nella sportella,
                        102Se una fusse bella

La morirave a forza de chiavar,
    Perchè questo è un remedio salutar,
                        105Nè senza se puol star,

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Ma quel, che pò de pezzo nascerìa,
    Ch'anca alle putte i ghe la romperìa,
                        108E poche ghe sarìa,

Che podesse salvar la mezza luna,
    Che questa la sarave una fortuna;
                        111Ma credo, che gnessuna

Poderìa mai goder sto benefizio,
    Perchè zà a tutte i ghe farìa 'l servizio.
                        114L'Omo, co l'hà sto vizio,

Se 'l crede de chiavar anca 'na vacca,
    Per Dìo, che tanto, e tanto lù se tacca
                        117Infina, che 'l se stracca.

La puttana xe all'Omo un gran conforto,
    E se questa mancasse el sarìa morto.
                        120Questo, ch'è quà, xe 'l porto,

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Dove concorre i Cazzi a reffuggiarse;
    E in quel so buso i và per consolarse;
                        123E un poco a ricrearse,

Mentre al Mondo no ghè cosa più bona
    Quanto parar l'Osello drento in Mona
                        126De qualche buzarona,

Perchè, come che questa sà 'l mestier,
    La dà al Cazzo più gusto, e più piaser,
                        129E più la fà goder,

E, co la sappia 'l Culo ben menar,
    Co più velocità la fà sborar;
                        132E allegri la fà star,

Sicchè digo, che al Mondo la puttana
    Xe necessaria per la vita umana.

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