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nell'Illustrazione italiana e intercalato da Giuseppe Giacosa in un suo discorso, parmi, sulle Marionette (la Canzone della polenta) mostrò quale eccellente poeta dialettale potrebbe essere; degli altri non mette conto parlare.

Come si vede la lista è breve, e la letteratura è in sensibile scadimento. Non parrà, dunque, io spero, cosa inutile o biasimevole, a chi abbia in cuore la poesia di questo vernacolo, melodioso sì come musica favellata, ch'io seguiti a scrivere e a pubblicare.

Con tale speranza licenzio questo volume, indirizzandolo più specialmente a tutte le gentile signore, che, udendomi, ne' discorsi tenuti su e giù per l'Italia in molte città, ripetere alcune di queste rime, le accolsero sempre e da per tutto così lietamente da compensarmi con generosa larghezza d'ogni fatica.

Se leggendole ora nella nitida edizione di Casa Treves ne provassero diversa e opposta impressione, non cangerà per questo la mia sul lor conto; e sentirò sempre in core egual desiderio di rivedere, quando che sia, le belle e cortesi mie ascoltatrici

Milano, gennaio 1892.
Attilio Sarfatti.
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