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sussiste tuttora fra noi, nè credo punto ch'ella si debba cercare in Pastello sul Veronese.

Alturio, voce antica del Testamento Proto, vale Ajuto.

Amizizia, la compagnia degli amici. Andar a zena con l'amizizia vale andare in compagnia gioconda di conosciuti. Manca al Boerio.

Anconetta. Piccola ancona, ossia piccolo quadro, secondo i nostri vecchi artisti. Il popolo poi per essa voce intese anche la cornice, ed eziandio l'altare, ed in ispecialità quelle cappelline poste sulle vie, e sopratutto nei quadrivj, intorno alle quali di spesso si trova radunato un paesello, e perciò è nome di alcuno di essi. Per esempio, l'Anconetta n'è uno presso Vicenza. Pochi Dizionarj registrano questa voce. Il Bresciano l'ha nel nostro senso.

Angonara, termine delle cucitrici, vale agonaja di filo.

Angogno, nome antico del nostro torrente Timonchio, il quale scorre di quà da Schio, ed ivi presso. La Gogna è un'altra aqua che sgorga pure presso Schio, ma al di là, cioè tra essa città e l'Alpe; per cui Schio è in mezzo alla Gogna ed all'Angogno. L'Abb. Cadorin stampò che Angogno è voce Euganea, non so con quali prove. (Vedi il suo Elogio di Osvaldo Verettoni. Venez. 1808.)

Antana. Ballatojo sopra più delle case. Non sono persuaso che sia un modo di pronunziare Altana, poichè così dicono a Venezia questa parte dell'edifizio, quasichè prendesse il nome dall'altezza sua. Osservisi che An è affisso spesso di contraposto, e che Tana è il luogo più basso dell'abitare.

Antani. Pali secchi che si adoperano a sorreggere le viti od altro. Usasi e trovasi nelle Poesie di Menon, Begotto e Magagnò.

Antipato da altar dicevano anticamente gli artisti nostri a quello che oggi diciamo Parapetto. (Vedi Magrini, Storia della Cattedrale di Vicenza, all'anno 1534, pag. 64.)

Anza, serpe. Coluber viridis flavus del Latreille. (Vedi Franco, Illustri Marosticensi, pag. 95.)

Ara. Voce notissima in agricoltura per Aja; ma non può avere questo significato quel luogo ch'è così denominato (o da qualcheduno de' suoi derivati; Aretta, Aresella, ec.), e che trovasi fuori e presso a quasi tutti i nostri paesi. Io inclino a credere che questo nome sia rimasto al luogo delle antiche are, cioè a quello ove i nostri padri porgevano preci publiche alla Divinità prima ancora della istituzione del tempio. Non è mia del tutto quest'opinione. Gorello in una Cronica publicata dal Muratori dice parlando di Arezzo:

     Il vero nome mio fu sempre Arizio
     Per le molte are ch'eran nel mio centro,
     Dove agli Dei si facea sacrifizio.

Mur. XXVII. pag. 553.


A Vicenza abbiamo Araceli; ma per tacere di questa voce, della quale si dànno altre etimologie, dirò che tra Vicenza e Berga, al luogo di Carpagnon, eravi un luogo denominato Ad aras (vedi Rogito 1504, 11 Ottobre, Notajo Lodovico dalle Falci). L'illustre Abb. Cavedoni nota a pag. 238 del suo libro sui marmi Modenesi, che molte Iscrizioni antiche per are intendono dire sepolcri; ed io aggiungo a conforto di questa erudizione, che al luogo suddetto furono trovati sepolcri Romani.

Arona. Modo di pronunziare Anitra, uccello dai Veneti detta Anera.

Arsiero. Paese appiè dell'Alpi, nominato nel 975 (vedi Maccà, Tom. XI. pag. 5). Presso questo luogo havvi il confine col Tirolo. Ho fatto osservazione che questo nome è di spesso ai confini dei Territorj. Eccone alcuni esempj:

Arsiero, Arsiè, Vallarsa, Arsana, Arlesina (togli la ridondanza del le) marcano i confini del Vicentino.
Arsia, fiume tra l'Italia e l'Istria.
Arsia, selva fra gli Etruschi ed i Romani.
Arsago divide il Bergamasco dal Lodigiano.
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