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satìrici vuolsi dar plauso ad Angelo Maria Barbaro, e ad Angelo Maria Labia. Lavori d'attica legiadrìa furono alcune Canzonette di Marc'Antonio Zorzi e i Cavei de Nina di Giacomo Mazzolà, senza nominare qui le Poesìe d'un Gritti e d'un Lamberti, de' quali scrittori si farà menzione nel secolo susseguente. Opera di lunga lena e di merito non comune fu la versione fatta dal veneziano Giuseppe Pichi dell'acclamato Poema intitolato Bertoldo, Bertoldino e Cacasseno, che si pubblicò in Bologna, l'anno 1736; e non meno lo fu la capricciosa versione di Francesco Boaretti della Iliade di Omero, versione in cui volle l'Autore adottato quel vernacolo che piacere potesse tanto nella dominante quanto nelle città adiacenti, con avvertire ch'egli ebbe in veduta di dare all'opera sua quel tal carattere di prima natura che bene si attaglia al principe de' Poeti.

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