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contenuta impazienza della città irredenta, assetata di respirare aure di libertà.

               Voio un bel puto
               Ma più de tuto
               Che el sia italian

sospira un'altra canzoncina.

E un'altra ancora:

               Cari stornei — andè lontan.
               Stornì la gente — ma in italian.

E ancora:

               Viva Dante, el gran maestro
               De l'italica favela!

Sempre ed ovunque, in tutte le occasioni, il pensiero alla gran Madre, il culto alla nazionalità italica.

Felice di Giuseppe Veneziàn, cugino ed omonimo di quell'avvocato Felice Veneziàn, che fu per molti anni, a Trieste, guida e mente direttiva del partito liberale nazionale, scrive poesie dalle quali traspare un mal contenuto irredentismo, come L'otimista, Un matrimonio disgrazià, L'arivo del vapor.

               Deghe drento, deghe drento,
               Se sfadiga, ma se va.
               Vegnarà quel gran momento
               Che a Trieste se sarà.

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