Serie degli scritti impressi in dialetto veneziano/Scritti del secolo XIX

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Bartolommeo GambaSerie degli scritti impressi in dialetto veneziano, compilata ed illustrata da Bartolommeo Gamba, giuntevi alcune odi di Orazio tradotte da Pietro Bussolin, Venezia, dalla tipografia di Alvisopoli, 1832

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SCRITTI


DEL SECOLO XIX.
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Francesco Gritti, Antonio Lamberti, Pietro Buratti oggidì seggono meritamente Principi nel Parnaso Veneziano. Si accusa non senza cagione il primo d'avere ne' suoi leggiadrissimi versi cacciati con troppa intemperanza motti e spiriti francesi, e non si tengono gli altri due salvi dalla taccia d'introdurre troppo frequenti italianismi nelle poesie loro. Io credo che poco dannoso sia l'arbitrio de' secondi, perchè quando i popolareschi linguaggi serbano tenacemente le voci loro proprie più graziose, più espressive, più dolci, non è poi gran male che altre se ne introducano di significanti e gentili, sempre però che provengano dalla corretta lingua comune, e da [p. 178 modifica]quell'incivilimento in che salgono ogni dì più tutte le classi della società.

Oltre alle opere poetiche de suddetti Scrittori, non riescirà scarso il Catalogo di altre che in poco più della quarta parte del presente secolo si videro consegnate alla luce. Non individuerò qui i nomi degli Autori loro, sapendo bene che ognuno di essi ha il sentire sì delicato, il giudizio sì giusto da cedere spontaneo la poetica palma all'estro d'un Gritti, d'un Lamberti, d'un Buratti; registrerò bensì a suo luogo le poesie loro, delle quali anzi ho procurato di essere raccoglitore più minuzioso del solito; e se venisse ad assalirmi il rimprovero di avere fatto qualche ommissione, questa non proverrà al certo che dalla natura di un lavoro in cui non si può raggiugnere la perfezione.

Starà al fine il registro di due Vocabolarj del Dialetto veneziano, [p. 179 modifica]uno de' quali fu pubblicato nello scaduto secolo e l'altro nel presente. L'ultimo compilato dal benemerito Giuseppe Boerio surroga quello troppo scarso e atticoiato che dato ci aveva il padovano Gaspare Patriarchi, ed è in fatti riescito di gran lunga più corputo e polposo.


I. Bada, Giambatista, Opere in versi edite e inedite in vernacolo familiar venezian. Venezia, Adolfo Cesare, 1800, Vol. 4. In 8.vo.

È stato il Bada imitatore in Venezia dello Schieson Trevisan, e per parecchi anni pubblicò regolarmente un Almanacco intitolato El novo Schieson Venezian. Fornito di quella fantasia che s'acconcia a' diletti della minuta gente, non si contentò dell'Almanacco, e pella Raccolta surriferita si trovano i seguenti Componimenti: Lo Scaramuzza, Poema di dieci Canti; le Nozze a Campalto, Farsa per Musica; el Piovan Arloto, altro Poema di dieci Canti; i Stramboti, Canti tre; l'Aseno d'oro, altro Poema di Canti dodici; Poesie raccolte dai Nuovi Schiesoni (i quali [p. 180 modifica]non sono meno di 26); altre di piacevole argomento; e Favole.

— Favole d'Esopo scritte in rima vernacola. Ven., 1816. In 8.vo.

Quaranta di queste Favole s'erano già pubblicate nella suddetta Raccolta delle Opere del Bada; ma in questa ristampa si trovano accresciute sin al numero di CCII., e sono tutte con piacevole facilità dettate nel più popolare nostro vernacolo.

2. Gerlin, ab. Pietro, El Poema de Merlin Cocai trasportà in Dialeto venezian. Bassano, Baseggio, 1806. In 8.vo. Tomo primo (solo stampato).

Il prete Pietro Gerlin nativo della Giudecca, e morto in Bassano, non trasportò che i due primi Canti in sesta rima.

3. Piazza, Antonio, La Bissona in Milano, Ottave veneziane. Milano, Anno X (1807). In 8.vo.

Opuscolo dettato all'occasione in cui una navicella, così detta Bissona, da Venezia si tradusse sino alla Cascina de' Pomi in Milano. L'Autore è notissimo per avere scritti romanzi e spettacoli teatrali, per lo più stampati a cavare il corpo di grinze. [p. 181 modifica]

Nelle sue Commedie, (che furono da ultimo ristampate in Venezia, Antonelli, 1829-30, Vol. 4 in 8.vo picc.) trovasi qualche personaggio che parla il Dialetto veneziano; e sono quelle intitolate L'Amicizia in cimento — la Famiglia mal regolata — il Misantropo punito.

4. Spranzi, Marco, L'Aloro de Napoleon, Sestine. Vicenza, 1809. In 8.vo.

Altre Sestine di questo vicentino, che mancò or ora di vita, intitolate: El Cavalier servente, si pubblicarono l'anno 1811. Parecchie ve n'hanno impresse pure in fogli a parte, e per particolari occasioni. ་ — I Cani de Sior Betin Roseli, Sestine. Stanno nel Libro: Rime e Prose d'alcuni Cinofili vicentini, ec. Ven., Tip. d'Alvisopoli, 1826. In 8.vo.

Sono 42 Sestine nelle quali l'Autore imprende a lodare la bontà de' Cani. Nella Raccolta de' Cinofili altro Componimento pure s'inchiude in Dialetto veneto composto in versi da Francesco Venier veneziano. [p. 182 modifica]

5. Gritti, Francesco, L'Acqua alta, ovvero le Nozze in casa dell'Avaro, Commedia. Venezia, Bassaglia, 1769. In 8.vo.

Questa Commedia in versi vernacoli è stampata senza nome dell'Autore, e quando fu rappresentata in teatro venne accolta con fischi. L'Autore per far commedia della Commedia la diede alle stampe, premettendovi un'arguta Prefazione, che intitolò: Prefazione piena zeppa d'istoriette e di fole vuote affatto di buon senso, di grazia e di sale.

Il Brigliadoro, Favola Chinese. Sta nel Vol. VII della Collezione de' Poeti in Dialetto veneziano. Venezia, Tip. d'Alvisopoli, 1817. In 16.mo.

È l'unica edizione che siasene fatta, ma non senza qualche ommissione dovuta a' riguardi della decenza. Questo scherzoso Componimento è in due parti diviso, e va ricco di frizzi e di punture lanciate spezialmente contro gli Ottimati. Rimase inedito, non senza guadagno del buon costume, altro Poemetto dello stesso Autore, intitolato le Giozze d'oro. [p. 183 modifica]

Poesie. Terza Edizione. Venezia, Tip. d'Alvisopoli, 1824. In 8.vo.

Negli anni 1815 e 1817 eransi pubblicate postume alcune Favole ed Apologhi del Gritti, che poi per mia cura, in maggior numero e con miglior correzione si ristamparono nella suddetta Terza edizione, in fronte alla quale è riprodotta anche la bella vita che dell'Autore, morto nel 1811, scrisse il prof. abb. Antonio Meneghelli. Di alcune Favole del Gritti, Canzonette ed Apologhi del Lamberti s'è eziandio pubblicata in Padova, Crescini, 1819, in 16. una traduzione in francese col testo a fronte.

Francesco Gritti, che avea durante la sua vita mandate a luce alcune Composizioni dettate sì in prosa che in verso nella comune lingua italiana, non volle mai far di pubblica ragione i versi da esso scritti nel materno Dialetto. Jacopo Vittorelli fu il primo che per occasione di nozze, ma senza il suo nome, diè alle stampe una Favoletta in lingua veneziana di Francesco Gritti l'Ex-quaranta. Padova, Bettoni, 1810, in 8., e così scrisse nella Prefazioncella „Tanta è l'accortezza dell'ingegno dell'Autore, tale la leggiadria del suo dire che in qualunque linguaggio egli parli, induce nel parlar suo un certo [p. 184 modifica]sapore e una certa urbanità che Cicerone medesimo diffinir non sapeva. Finezza di lineamenti, proporzione di parti, vivacità di colori, schiettezza, facilità formano il suo distintivo carattere; la continua moralità poi, di cui egli fa sì buon uso, è un fino e delicato atticismo anzi che un sale brusco e mordace”. Tenne dietro a quest'elogio la stampa fatta d'altro Componimento, intitolato La Invidia; Padova, Bettoni, 1810, in 16., che consiste ne' due Apologhi, l'uno Titiro e'l Rossignol, l'altro El Paon, le Anare e'l Merlo, con una Introduzione al principio, ed un Epilogo al fine, che furono ommesse nelle posteriori ristampe. Al bello elogio fatto al Gritti dall'Anacreonte bassanese può formar qualche velo quell'abuso che nel suo scrivere si trova di motti e di arguzie francesi, essendosi l'Autore voluto talvolta modellare sulle poesie brillanti di Florian, di cui egli andava specialmente invaghito.

6. Lamberti, Antonio, le Quattro Stagioni Campestri, e Quattro Cittadine. Venezia, Gio. Antonio Perlini, 1802. In 8.vo.

Si stamparono nell'anno medesimo anche in Milano; ma edizione più corretta è quella della Collezione de' Poeti in Dialetto veneziano, ch'ebbe una ristampa, [p. 185 modifica]ivi, 1827, in 16. Queste Stagioni non sono i primi leggiadri versi che l'Autore abbia pubblicati. Viene ad esso attribuito El Schieson Venezian senza peruca per l'ano 1998; Cosmopoli, in 12. Sue sono le Stanze intitolate: Il Ritratto della N. D. Isabella Teotochi Marin (ora Albrizzi) dipinto da Maria Cosway. Venezia, Palese, s. an. in 8.; e queste Stanze sono cosa diversa da altra sua gentile poesia sullo stesso soggetto, impressa in una Raccolta intitolata L'Originale e il Ritratto; Bassano, in 4. Del Lamberti è anche il Canto in Dialetto nostro intitolato: Visione fatidica in occasione dell'arrivo in Venezia dell'imperatore e re Napoleone I. il Massimo; Venezia, Perlini, 1807, in 4. Altri Componimenti si trovano impressi in Raccolte nuziali ec.

— Poesie. Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1817, Vol. 3. In 16.

Formano i volumi 1. 2. 3. della Collezione surriferita, e ci danno una Scelta di Componimenti fatta con approvazione dell'Autore. Nel volume primo sono le Canzonette, nel secondo gli Apologhi, e nel terzo le Quattro Stagioni ristampate. Presso l'Autore, che tuttavia vive della più florida vecchiaja in Belluno, stanno non poche Poesie inedite che varrebbero a confortare il giudizio seguente già pronunziato dal [p. 186 modifica]Cesarotti nel suo Saggio sulla lingua italiana: „Il Dialetto veneziano può vantare un esempio singolare nelle Poesie di Antonio Lamberti, che non solo nei soggetti familiari e scherzevoli, ma, quel che non si sarebbe così facilmente creduto, anche nei toccanti, nei delicati, e nei filosofici portò il suo idioma vernacolo ad una tal eccellenza, che non teme il confronto de' poeti più celebri delle lingue, nobili, e ci fa sentire a suo grado Anacreonte, Petrarca e la Fontaine”.

— Poesie siciliane del celebre abate Giovanni Meli trasportate in versi veneziani. Belluno, 1818. In 8.vo.

Ben meritava il Teocrito siciliano che di lui si occupasse il veneziano Catullo, il quale ci ha dato in questo volume una sola Scelta di alcuni gentili Idillj e Canzoni recati nel nostro Dialetto. Non sono meno di otto volumi le Poesie Siciliane di Gio. Meli, nella terza edizione fattane in Palermo, 1830, in 16.mo.

— Proverbj veneziani. Ven. Molinari, 1824. In 16.mo.

È detta nel frontispizio Prima edizione. Sono 91 Proverbj, dopo i quali seguono: Aggiunta di Quattro nuove Stagioni; ed altre Poesie vernacole. [p. 187 modifica]

7. Buratti, Pietro, Poesie. Stanno nel Vol. VIII. della Collezione de' Poeti nel Dialetto veneziano. Venezia, Tipografia di Alvisopoli, 1817. In 16.mo.

Parecchie di queste scherzevoli e gentili Rime eransi già stampate precedentemente in particolari occasioni, come ben altre si trovano impresse in Raccolte nuziali ed in istampe pubblicate posteriormente. Due Canti elegiaci, intitolati: Sfogo malinconico per la morte del mio Primogenito, impressi nel Giornale di Milano, l'Eco (Luglio 1830 n. 83) vi si veggono accompagnati dalle seguenti parole dell'Editore: „Il Dialetto veneziano e per la molta sua grazia, e per le Commedie del Goldoni è generalmente conosciuto in Italia; e non pure in Italia ma oltre i monti ed il mare è celebre il nome di Pietro Buratti, a cui le lodi di Giorgio Byron, e l'universale consenso, danno il primo luogo fra i poeti viventi che scrivono in dialetto”.

Poesie e Satire, corredate di Note preliminari ed Annotazioni scritte dallo stesso Autore. Italia, 1823. In 8.vo. [p. 188 modifica]

Edizione senza saputa dell'Autore, per infamia dell'editore, a disonore de' nostri tempi e della odierna civiltà, fatta alla macchia. Poesie e Satire vi si leggono contaminate dalla gagliofferia di un pennello intriso nel putridame della calunnia e della turpitudine.

Il signor Buratti, che ha tanti diritti a durevole e salda rinomanza, saprà meglio assodarla col mettere in luce tale nuova Raccolta di sue poesie, in cui la vivacità, il buon sapore, il nobil estro, la urbanità formino quegli unici pregi che conciliare gli possano l'ammirazione di ogni gentil leggitore.

8. Da Pos, Valerio, Satire.

Le Muse sono dee sì condiscendenti che non ricusano di albergare sino ne' tugurj de' poveri contadini. Nello Stato Veneziano n'abbiamo due odierni esempj in Aglaja Anassillide (Angela Trevisan) trivigiana, ed in Valerio da Pos contadino del Bellunese. Di quella e di questo sono già a stampe le Poesie e le Vite, e sì l'una che l'altro scrissero nella corretta lingua comune; ma il da Pos lo fece talvolta volentieri anche nel Dialetto nostro. Se fossero pubblicate le sue Satire si conoscerebbe che attesa la niuna educazione del Poeta, sono esse tali da aversi in molto conto. Serva di saggio la seguente, che leggesi [p. 189 modifica]nella edizione delle Poesie di Valerio da Pos; Venezia, Picotti, 1822, in 8.vo.


SATIRA ALLA VIRTÙ.


    Vertù, ti doveressi
Esser deboto stufa
D'aver sempre processi,
De star sempre in barufa
5Col Vizio, che a ogni costo
Te vol robar el posto.
    Al tribunal dei mati
La vostra lite pende;
El Vizio ha megio pati
10Perchè 'l g'ha bezzi e 'l spende;
El g'ha trope aderenze!
Al certo che 'l la venze!
    E ti, povera sbrisa,
Chi vostu che te assista,
15Se no ti g'ha camisa
O, se ti l'ha, l'è trista?
Tàchete al me consegio,
Mola, che sarà megio.
    Mola, e va su le sfere
20Dove ti xe nassua;
Za qua ti ha perso l'ere,
No ti è più cognussua,
E no ti xe stimada
Per una gazarada.
    25No vedistu, minchiona,
Che 'l Vizio va in carozza
Amà da ogni persona;
E ti, gnanca una rozza

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Da montar no ti g'ha,
30E sempre a pie ti va?
    No vedistu, gramazza,
Che 'l Vizio è pien de bezzi
E che 'l tripudia e sguazza;
E ti, coi to sempiezzi
35No ti g'ha gnente in man,
E ti xe sempre al can?
    Le dignità e i onori,
Che doverìa esser toi,
Le grazie, i gran favori,
40Li ha solo aseni e boi;
E ti, co le to strazze
Ti va per le scoazze.
    Va là, tel torno a dir,
Sui cardeni lusenti
45El netare a sorbir
Coi to amici e parenti;
Là ti averà trastulo,
Qua tuti te g'ha in culo.


9. Zanchi, Alessandro, La Regata di Venezia, Commedia. Venezia, Molinari, 1825. In 8.vo.

Di questa Commedia, in cui è usato il vernacolo più popolare, si sono in Venezia vedute sin a 18 continuate rappresentazioni. Nell'Aggiunta al Teatro Applaudito, pubblicato dallo Stampatore Rosa in Venezia, havvi altra Commedia del signor Zanchi in vernacolo, d'un Atto solo, il cui titolo è: Mai più Gobi. [p. 191 modifica]

L’Autore vivente, cui furono richieste notizie intorno a’ suoi Componimenti in Dialetto veneziano in varj tempi composti, rispose, che giungono a ben cento e dieci le sue Rappresentazioni teatrali, comprese traduzioni dal francese e dallo spagnuolo, e Commedie del Goldoni, del Chiari e di altri ridotte in Dialetto. Scrisse egli ancora, ma senza il suo nome, otto Schiesoni, intitolati: El Schieson venezian, dopo i venzei del sig. Giambatista Bada. Sembra che la razza degli Almanacchi detti lo Schiesone non voglia per ora estinguersi, giacchè da due o tre anni si è posta in corso anche la Schiesona veneziana, ch’è collo stesso metodo degli altri composta da una culta veneziana, la signora Elisabetta Sesler Bonò.

Quanto a’ teatrali Componimenti altra fertile vena si è quella del vivente sig. Giuseppe Foppa, il quale però ne’ suoi oltre cento Componimenti teatrali adottò la lingua comune, e tra i pochissimi Drammi che scrisse in Dialetto merita d’essere ricordata la Commedia Aneta Veneziana de spirito che con grande successo si rappresentò dalla Compagnia Pelandi in Venezia l'anno 1803.

10. (Martignon, Luigi,) Trevigiano, Raccolta di Capricci poetici editi ed inediti in Dialetto [p. 192 modifica]veneziano. Treviso, Giulio Trento e figli, 1819, Vol. 2. In 8.vo.

Si trovano esemplari in Carta fina. È dedicata ai Professori in Medicina nella R. Città, di Treviso. L'Edizione non porta registrato il nome dell'Autore, cui confido che dispiacere non possa di vedersi da me disvelato.

— Raccolta. Poesie veneziane dell'Autore dei Capricci poetici. Treviso, Francesco Andreola, 1826, Parti 2. In 8.vo.

A questo Scrittore si attribuisce anche un Almanacco intit. El Corier senza una gamba. La sua fertile vena si dispiega nelle suddette due Raccolte ricche di Componimenti scherzevoli, tendenti sempre ad uno scopo morale, e non mancanti di arguti sali e di spontanee facezie. I non pochi Apologhi che vi si leggono sono una prova della sua molta attitudine alle piacevoli narrazioni.

11. Nalin, Camillo, Novelle in Dialetto veneziano. Venezia, Andreola, 1819. In 16.mo.

Sono alquante spiritose Novellette in versi. L'Autore quando a quando in particolari occasioni pubblica alcun frutto della [p. 193 modifica]briosa sua penna. Oltre alle suddette Novelle io conosco: Lo Sposalizio in Tunesi, Novella pubblicata per le Nozze Berger e Frank; Ven. Andreola, 1813, in 8.vo — Versi per le Nozze Voltolini-Mioni; Ven. Andreola, 1831, in 8.vo. È questa seconda una Raccoltina di componimenti intitolati la Sfida — i Ani — la Licenza — la Predica — la Scielta — Bortolo Naca — el Mal'inteso — el Consulto. Pieno di arguzie e di lepori è anche il Pronostico che da ultimo egli ha anteposto ad un Giornaletto per l'anno 1832 impresso in Venezia dalla Tipografia Andreola.

12. Foscarini, Giacomo Vicenzo, Soneti in Dialeto venezian. A Padoa, 1825. In 8.vo.

Conservano questi saporiti Sonetti il vero linguaggio del barcajuolo e del volgo veneziano, nè stà in essi quell'adulterazione del medesimo di cui sono troppo patenti le tracce ne' componimenti del Lamberti e del Buratti. Oltre alla suddetta edizione, che sedici Sonetti contiene, altra ve n'ha di sei Sonetti impressi in Padoa per el matrimonio de Francesco Bon e Paolina Pisani, 1825, in 8.vo. [p. 194 modifica]

13. Bampo, Luigi, Miscellanea, o trentacinque cose per trentacinque soldi. Treviso, Andreola, 1828. In 8.vo.

È formato quest'Opuscolo di Racconti in versi scritti in vernacolo, e di altri scritti in prosa nella lingua comune. In prosa vernacola v'è anche un Dialogo tra un Professor d'Astronomia e un vecchio Zentilomo.

COLLEZIONI

Collezione delle migliori Poesie scritte in Dialetto veneziano. Venezia, Tip. di Alvisopoli, 1817, Vol. 14. In 16.mo.

In questa Raccolta, fatta per mia cura, e che venne da me dedicata ad Edmondo Davenport, gentiluomo inglese delle cose italiane intelligentissimo, stanno succinte notizie intorno alle vite e alle opere della maggior parte degli Autori in essa compresi. Due Volumetti contengono i Poeti antichi; e sono il Poemetto la Guerra de' Nicoloti dell'anno 1521 d'Incerto; alcuni Capricci tolti dalla Caravana pubblicata nell'anno 1573 — e Poesie scelte di Maffeo Veniero e di Angelo Ingegneri. Gli altri dodici Volumetti contengono i Poeti [p. 195 modifica]moderni; e sono le Poesie del Lamberti ne' volumi 1. 2. 3; — quelle del Mazzolà, e del Pastò, con Ditirambi di Giuseppe Cumano e dell'Ab. Marc'Antonio Cavanis ne' volumi 4, e 5. — Le Poesie di Francesco Gritti, con alcuni Sonetti di Benedetto Giovanelli ed un Capitolo dell'Avvocato Pietro Sala ne' volumi 6 e 7. — Poesie varie di Pietro Buratti nel volume 8.vo. — Alcuni Scherzi di Carlo Goldoni ed una Canzonetta di Cornelia Gritti nel volume 9. — Le Poesie satiriche di Angelo Maria Labia nel volume 10. — Le Poesie di Angelo Maria Barbaro, Madrigali di Marc'Antonio Zorzi, un Capitolo del P. Cacia, una Novella di Pirro Teozzi, una Canzonetta di Nicolò Priuli nel volume 11. — Capriccio d'Incerto autore, Sonetti di Tita Merati, Poesie scelte di Gio. Pozzobon detto Schieson e di Giambatista Bada; ed un Sonetto del pittore veneziano Pier Antonio Novelli nel volume 12 ed ultimo.


Col registro di questa Collezione ha fine la presente Serie; e qui per ultimo fo nuovamente avvertito il mio Lettore di non essermi presa la briga d'indagare, que' Componimenti che nelle tante farragginose Raccolte nuziali, od altre, staranno inseriti; e non pochi ne saranno eziandio tra que' libricoli che nascevano a' [p. 196 modifica]tempi democratici sul finire dello scorso secolo. Uomini di molta considerazione a loro sollievo scrissero e pubblicarono talvolta nel Dialetto nostro gaje poesie; ed ho udito parlare con lode di qualche sonetto del cavaliere vicentino Giulio Ferrari, e di qualche componimento scritto dal prof. di lettere latine in Padova l'abate Cognolato. So inoltre che un Andrea da Mosto patrizio veneto e pubblicò e lasciò manoscritte sue Poesie erotiche e satiriche; e so che non senza lode compose don Girolamo Griselini, nipote del notissimo agronomo e fisico Francesco Griselini, e tuttavia vivente. Anche nelle circonvicine città veggiamo familiarizzarsi colle Muse Veneziane alcuni begl'ingegni viventi; tali sono in Vicenza il dott. Francesco Testa; in Padova il conte Nicolò Lazara; in Feltre il nob. Giuseppe Cumano, ed altri o che sono a me rimasti ignoti, o de' quali s'è già nell'opera fatta menzione.

DIZIONARJ ec.

1. Vocabolario veneziano e padovano di Gasparo Patriarchi. Padova, Conzatti, 1775. In 4.to.

Si ristampò in Padova, Conzatti, 1796, in 4., edizione dall' Autore medesimo ricorretta e notabilmente accresciuta.

Era l'ab. Gasparo Patriarchi di Padova [p. 197 modifica]originario fiorentino, e cugino del celebre Domenico Maria Manni (V. sua Prefazione alla edizione 1775, cambiata poi in parte nella ristampa dell'anno 1796). Quantunque l'assai più dovizioso Vocabolario del Dialetto veneziano di Giuseppe Boerio renda oggidì quasi di niun uso questo primo lavoro, deesi tuttavia al Patriarchi molta gratitudine per averlo prima di ogni altro tentato; a soprattutto egli si merita fede quando contrassegna i significati toscani a spiegazione di quelli del nostro Dialetto o del padovano, poichè nella corrispondenza spezialmente a' termini d'arte talvolta scorgesi più preciso degli stessi Autori del grande Vocabolario della Crusca. Una proficua assistenza procacciò al Patriarchi l'amico suo Tommaso Temanza veneziano, che pur era nella toscana favella scrittore diligente e forbito.

2. Alverà, Andrea, Letara su la maniera de scrivare el dialeto Visentin e per determinare stabilmente la vera pronunzia. Vicenza, Parise e Comp. 1828. In 8.vo.

Il Dialetto vicentino è presso a poco quello stesso delle altre città delle Provincie venete, nè gran fatto si allontana dal vernacolo veneziano. In questa Lettera si [p. 198 modifica]danno esempj e suggerimenti per introdurre negli scritti nuovi segni che corrispondano alla viva pronunzia. Osserva in oltre l'Autore, che il Dialetto vicentino ha grande simiglianza colla lingua spagnuola, e ne porge il confronto in una lista di vocaboli scritti in ispagnuolo, in vicentino ed in italiano. Egli pubblicò eziandìo nel 1830, in un foglietto di quattro pagine, l'Idea di un sistema ortografico del Dialetto vicentino applicabile a tutti gli altri delle Provincie venete, ed in parte anche alla lingua illustre italiana.

3. Dizionario del Dialetto veneziano di Giuseppe Boerio. Venezia, Andrea Santini e figlio, 1829. In 4.to.

Ebbe cura di questa pregevole edizione il dott. Daniele Manin, nome carissimo alle buone lettere. Ciò che principalmente rende questo Lessico (frutto di pressochè 30 anni d'indagini e di paziente studio), dovizioso e importante, si è la copia di vocaboli che contiene, non essendovi ommessi quelli attinenti alle memorie politiche e civili dell'estinto Governo repubblicano, e i nomi tecnici in fatto di arti, di marineria, d'ittiologìa veneta ec. A' modi di dire del nostro vernacolo stanno i loro corrispondenti nella lingua italiana [p. 199 modifica]illustre. Ciò che potuto avrebbe rendere l'opera più compiuta sarebbe stato lo spoglio di tante scritture, che, come s'è veduto nella presente Serie, si resero pubbliche colla stampa; tuttavia molto è il già fatto, e se taluno con indiscrezione bandisce la croce addosso al benemerito Autore o per qualche ommissione o per qualche sbaglio, e' non conosce che il Boerio navigò in un vasto oceano, e che il linguaggio vivo e parlato lascierà sempre campo ad interminabili addizioni.

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